Da IL PUNGOLO Napoli, 18 Agosto 1880
Il teatro San Carlino, restaurato e riabbellito, verrà inaugurato il 1^ settembre dalla nuova Compagnia Napoletana diretta da Eduardo Scarpetta. L’elenco degli attori è numeroso e scelto bene: vi figurano il bravo Pasquale De Angelis (buffo barilotto), Gennaro Pantalena (guappo napoletano), Michele Berardelli (buffo tartaglia) e Cesare Teodoro che rappresentò la maschera di Pulcinella. Fra le attrici: la brillante servetta napoletana, Amalia De Crescenzo, la caratterista comica Adelaide Agolini e la prima donna Adelaide Schiano…
Dalla PERSEVERANZA Roma, 10 Giugno 1884
Al Teatro Valle c’è Eduardo Scarpetta, il famoso Sciosciammocca, che il piccone demolitore del Comune di Napoli ha cacciato dal suo nido del San Carlino e ha mandato a Roma. E’ un artista di molto talento e di cui bisogna discorrere un po’ a lungo, specie ora che si appresta a fare un giro per le principali città d’Italia….
Dal FANFULLA Roma, 28 Giugno 1884
La beneficiata del bravo Scarpetta al Valle è riuscita, ieri sera, in modo brillantissimo. La platea era piena zeppa, non uno dei palchi vuoto. La nuova commedia Titillo ‘nzurato, scritta dallo stesso Scarpetta e che fa seguito al Bebè, ebbe un successo di ilarità straordinario. Si può dire che fu una risata sola, fragorosissima, dal principio della commedia alla fine. Lo Scarpetta ebbe ad ogni atto un’ovazione. Terminata la commedia il pubblico ne domandò con insistenza la replica che sarà data questa sera…
Da PIFF-PAFF Palermo, Luglio 1885
[…] Egli (Eduardo Scarpetta) dopo aver squinternati i fianchi dei romani, è venuto al Bellini di Palermo per squinternarci anche a noi…” “…Scarpetta in poco tempo è diventato un uomo popolare e quasi proporrei di fargli dare la cittadinanza palermitana.” “…Al Cav. Scarpetta il teatro napoletano deve la sua vita. Egli gli ha creato un tipo attorno al quale la curiosità e l’interesse non vengono mai meno. E gli ha dato un repertorio di produzioni ora ridotte dal francese, ora originalmente da lui composte con un ingegno, un gusto, un sapor comico straordinario.
Da LA GAZZETTA DI CATANIA, Luglio 1886
Ieri sera Li nepute de lu sinneco commedia in tre atti di Eduardo Scarpetta. E’ un lavoretto tanto caro nelle sue esagerazioni, che ci ha fatto ridere di gusto; ed ha tanto influito a mettere in mostra la valentia artistica dello Scarpetta, già divenuto simpaticissimo al nostro pubblico in così breve spazio di tempo. Feliciello Sciosciammocca è un tipo eminentemente napoletano, ne ha il carattere, il dialetto, la lepidezza, la gaiezza spigliata, è uno stupido malizioso, un ignorante intelligente, una creazione dello Scarpetta, incarnata dallo Scarpetta, e da lui modificata, abbellita, perfezionata.
Da IL RESTO DEL CARLINO Bologna, 19 Novembre 1886
…questo bravissimo attore (Eduardo Scarpetta) si scosta da tutti gli altri del genere, per l’eletta argutezza, e per la varietà dei suoi mezzi comici. Nonostante che spesso alcuni lazzi spiritosi, alcune trovate felicissime sfuggano per la poca pratica che si ha del dialetto… lo Scarpetta e la sua compagnia hanno fatto a Bologna un’impressione che durerà e lascerà dietro a sé un lungo desiderio…
APPUNTI di Carlo d'Ormeville Milano, 7 Giugno 1888
Ma dove lo basate voi il raffronto tra Ferravilla e Scarpetta?…L’uno è monocorde, l’altro è generico; l’uno è circondato, tranne qualche eccezione, da artisti mediocri, l’altro ha una vera e propria Compagnia tutta composta di elementi omogenei e di qualche artista di primissimo ordine…”. “…e neppure nel campo letterario può esistere fra Scarpetta e Ferravilla una vera e propria rivalità, poiché, quando si sono scritte due commedie come Tetillo e Miseria e nobiltà, si ha diritto ad un posto molto alto nel mondo dell’arte…”. “…Il primo atto di Miseria e nobiltà è un piccolo capolavoro, un quadretto di genere riuscitissimo, un bozzetto della vita povera napoletana colto dal vero. Gli altri due atti sono una continua accademia di comicità la più schietta.
Da IL PUNGOLO Napoli, 26-27 Dicembre 1888
Fu veramente una serata allegra quella di ieri al Fondo, dove Scarpetta ed i suoi attori inauguravano fra le risate più schiette le loro rappresentazioni del carnevale. Si rappresentava Miseria e nobiltà ch’è fra le commedie migliori di Scarpetta. Si è riso molto ed applaudito ancora di più. Allo Scarpetta, a suo figlio e agli altri attori, tutti bravi e simpatici, vennero fatte in tutti i finali degli atti dimostrazioni festose.
Dal ROMA Napoli, 8 Giugno 1889
…La Santarella è uno dei pochi, pochissimi successi teatrali di quest’anno in Napoli. Ed essa segna per lo Scarpetta l’inizio di una fase nuova nella fortunata vita artistica di lui. Sinora egli è stato Don Felice Sciosciammocca, una maschera di più, cristallizzazione d’arte, altra convenzionalismo, piacevole e gradito, ma convenzionalismo…” “…Nella Santarella il tipo di don Felice quasi scompare: l’organista è della famiglia dei Don Abbondi e, in una sfera più elevata di classica commedia, dei Tartufi.
Da IL PUNGOLO Napoli, 6-7 Settembre 1889
Al Sannazzaro continuano affollatissime le rappresentazioni di Santarella. Si è già presso la settantina, la gaiezza resistente della commedia fa prevedere che si andrà avanti. Intanto si va sussurrando di una Santarella maritata. Sarebbe il colmo!